Mezza maratona Napoli 2011

Mezza maratona Napoli 2011

10° Campionato ANIAD di mezza maratona. Ovvero, come trasformare il diabete in una opportunità.

Decima edizione del Campionato ANIAD di mezza maratona per atleti con diabete. Mah… devo essermi perso qualcosa, l’anno scorso a Nurachi lo avevamo titolato come ottava edizione e nessuno aveva eccepito. E’ evidente dunque che avevo sbagliato qualcosa.

Tanto di guadagnato allora per l’annullo postale appositamente realizzato in quell’occasione, vorrà dire che assumerà ancor più valore. Sarà una sorta di “Gronchi Rosa” del mondo diabetologico.

A parte tutto, quella di Napoli del 17 aprile 2011 è stata una edizione straordinaria, soprattutto per la Sardegna visti i risultati.

Infatti, Giuseppe Scrugli di Nuoro si piazza al primo posto assoluto della classifica ANIAD con un tempo di 1h 21’ 45’’. Stessa sorte per la staffetta composta da Gianfranco Madau, Carla Porcu e Ottavio Statzu, tutti di Oristano. Questa della staffetta debbo dire è stata un’idea alquanto originale e riuscita.

Allargare infatti la partecipazione ai componenti il team diabetologico rappresenta il valore aggiunto che da una manifestazione del genere ci si aspetta.

Serve ad incrementare il convincimento che l’attività fisica non và solamente auspicata ma va fatta in prima persona soprattutto da coloro che per poterla “prescrivere” devono studiarci sopra analogamente come per i farmaci. Grandi prestazioni anche da parte del 2° arrivato Olivieri Giacomo con 1h 27’ 17’’ , solo 14 secondi prima dell’inossidabile Vincenzo Liberto arrivato in 1h 27’ 31’’, e di Mauro Menenti, il campione uscente che chiude in 1h 29’ 21’’ A seguire tutti gli altri 44 partecipanti che meritano i complimenti per aver portato a termine la gara, ognuno in base alle proprie possibilità.

Tra questi non vorrei scordare di citare gli altri amici che completavano la compagine Sarda. Francesco (Atzeni), Salvatore (Mancosu), e Ugo (Tetti), tutti indistintamente soddisfatti.

Chi per aver portato a termine la gara nonostante la non brillante condizione fisica, o chi per aver realizzato la migliore prestazione personale. Per quanto mi riguarda mi faccio i complimenti da solo perché finalmente dopo uno stop che durava da oltre 18 mesi finalmente ho riassaporato la contentezza di tagliare un traguardo, e questo al di là dei tempi.

Un percorso non difficile ma senza dubbio impegnativo. Personalmente ho sofferto il vento che a tratti si incontrava, e qualche salita che, seppur non ripidissima, si dimostrava tosta per la sua lunghezza. Quella di Corso Umberto era interminabile, e poi, vedere gli altri che nel frattempo correvano sul lato opposto dopo il giro di boa mi colpiva sul piano psicologico.

Ero talmente stanco che quando anche io finalmente sono transitato al giro di boa pensando di trovare finalmente un po’ di discesa ho percepito invece in salita anche quel tratto di strada. Pochi minuti però sono bastati per superare la crisi e, con l’aiuto di Michele Consiglio che nel frattempo mi aveva riaffiancato, ho terminato questa meravigliosa gara. Glicemicamente direi altrettanto bene anche se, nella concitazione iniziale ho scordato di diminuire la basale del mio micro (quella di Napoli, da quando 1 anno fa ho abbandonato la multi iniettiva, è stata la mia prima gara effettuata in microinfusione continua).

La dimenticanza ha chiaramente avuto il suo peso poiché ho dovuto integrare un po’ più del normale, ed al controllo del 16° km registravo un valore di 69 non usuale per me.

In ogni caso, considerata la glicemia alla partenza di 171 (150 a colazione), e 133 all’arrivo posso dichiararmi soddisfatto. Soddisfatto ed entusiasta anche per aver scoperto una città meravigliosa. Ho goduto della serena spensieratezza e della cortesia della gente, e tutto questo depone a favore del fatto che dovrò necessariamente tornarci.

Sull’organizzazione e l’ospitalità mi sento di dover ringraziare un sempre presente Gerardo ed una instancabile Cristina che ci hanno regalato due giornate particolarmente belle, contribuendo a maturare ed accrescere quella condizione che, come ho titolato, “ il diabete può rappresentare un’opportunità”

Sono convinto che lo sia, lo è stato per me e per molti amici, lo è e lo sarà per tanti altri che decideranno di vivere la propria condizione in maniera proattiva, senza pregiudizio, modificando il proprio stile di vita con determinazione e buon senso.

Un saluto a tutti
Marcello Grussu